Feste è uno spettacolo difficile da definire e tutto sommato non serve neanche che lo si faccia, ha così tante sfumature che la sua bellezza comunica tramite queste.
È una favola, è una reminiscenza di tutto un panorama teatrale della Commedia dell’Arte, è avanguardia e sperimentazione, non ha mai un’unica forma, ma è sicuramente un’esperienza nuova rispetto alle consuete proposte.
Nessuna parola, eppure non ci si perde neanche un solo dettaglio né della storia, né dei sentimenti, né di un solo moto dell’anima di ciascuno: è il miracolo che i Familie Flöz – compagnia internazionale tedesca – restituiscono in scena con un lavoro splendido e stratificato su ogni livello della comunicazione non verbale. Ogni maschera, almeno in teoria, dovrebbe per sua natura avere una sola espressione; e invece mentre accadono diverse situazioni, si vedono espressioni diverse: la maschera non ha un volto ma ha un carattere, un’espressività che fino alla fine si mantiene stupefacente.
Straordinaria la tecnica mimica degli attori, fatta di piccoli essenziali movimenti del corpo che raggiungono una notevole forza espressiva; ancor più esaltata da un’esecuzione di grande esattezza ritmica, che affida per intero l’efficacia della rappresentazione alla performance attoriale -semplice la scenografia, semplici le luci- e alla rarefatta ma nobilissima presenza sonora del disegno musicale di Maraike Brüning e Benjamin Reber, suonato dal vivo in un gioco di gentili sottolineature emozionali.
Sembra impossibile immaginare un teatro muto, e senza nemmeno la possibilità di sfruttare la mimica, ma… è possibilissimo ed assolutamente efficace!!!